GRACE JONES: BLOODLIGHT AND BAMI
115 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Sophie Fiennes
In giamaicano ‘Bloodlight’ si riferisce alla luce rossa che si illumina quando un artista è impegnato in una registrazione in sala d’incisione, mentre il termine ‘Bami’ fa riferimento alla focaccia giamaicana fatta con farina e tapioca, ossia un alimento simile al pane e che simboleggia la sostanza della vita. L’artista viene ritratta tra Tokyo, Parigi, Mosca, Londra e New York, o ancora in sala di registrazione. Affettuosa e divertente, ma anche edonista e pronta a fare festa, Jones è anche una tenace e fiera donna d’affari.
Punto fermo della pellicola è il palcoscenico, cuore pulsante del film. Il documentario include, tra gli altri, frammenti di performance inedite tratte dalle sue canzoni più famose come Slave To The Rhythm e Pull Up To The Bumper, ma anche brani autobiografici e più recenti come Williams' Blood, This Is e Hurricane. Questi brani molto personali ci accompagnano nel racconto del viaggio che Grace Jones ha intrapreso attraverso la natia Giamaica, insieme al figlio Paulo e alla nipote Chantal, dove vengono mostrate senza reticenze le radici familiari e viene raccontata la storia della sua traumatica infanzia.
Mentre in sottofondo suonano le note di Love Is The Drug, viene messo in scena l’ultimo atto della pellicola e una delle scene più toccanti che ritraggono l’incontro con l'ex compagno e fotografo francese Jean Paul Goude, creatore delle iconiche copertine degli album di Jones. In questi frammenti viene ritratta una Grace mai vista prima, che si mostra come chi ha vissuto a 360°.
115 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Sophie Fiennes
In giamaicano ‘Bloodlight’ si riferisce alla luce rossa che si illumina quando un artista è impegnato in una registrazione in sala d’incisione, mentre il termine ‘Bami’ fa riferimento alla focaccia giamaicana fatta con farina e tapioca, ossia un alimento simile al pane e che simboleggia la sostanza della vita. L’artista viene ritratta tra Tokyo, Parigi, Mosca, Londra e New York, o ancora in sala di registrazione. Affettuosa e divertente, ma anche edonista e pronta a fare festa, Jones è anche una tenace e fiera donna d’affari.
Punto fermo della pellicola è il palcoscenico, cuore pulsante del film. Il documentario include, tra gli altri, frammenti di performance inedite tratte dalle sue canzoni più famose come Slave To The Rhythm e Pull Up To The Bumper, ma anche brani autobiografici e più recenti come Williams' Blood, This Is e Hurricane. Questi brani molto personali ci accompagnano nel racconto del viaggio che Grace Jones ha intrapreso attraverso la natia Giamaica, insieme al figlio Paulo e alla nipote Chantal, dove vengono mostrate senza reticenze le radici familiari e viene raccontata la storia della sua traumatica infanzia.
Mentre in sottofondo suonano le note di Love Is The Drug, viene messo in scena l’ultimo atto della pellicola e una delle scene più toccanti che ritraggono l’incontro con l'ex compagno e fotografo francese Jean Paul Goude, creatore delle iconiche copertine degli album di Jones. In questi frammenti viene ritratta una Grace mai vista prima, che si mostra come chi ha vissuto a 360°.